Anderson ma non Felipe, Anderson ma non Djavan... La Lazio ri-scopre il terzo Anderson: Andrè.
Il brasiliano, rientrato dal prestito alla Salernitana, parrebbe aver conquistato Inzaghi ed in molti si chiedono quando arriverà il suo momento, anche perché, leggenda narra,  si mise in bella mostra durante il ritiro estivo ad Auronzo.
Oltre al cognome, in comune con l’ex Felipe, non solo la nazionalità tutta made in Brazil, ma anche i trascorsi al Santos.
Il giovanissimo calciatore, appena ventenne, rappresenta l’ennesima scommessa di Tare.
Nome di battaglia “O Artilheiro”, l’artigliere, in seguito ai gol segnati nella Coppa di Brasile Under 17, però in pochi forse sanno che Andrè, ha giocato con la maglia azzurra dell’Under 20.
Un po’ come Luiz Felipe, una nazionalità a cavallo tra il Brasile e l’Italia viste le origini del bisnonno abruzzese.
Bomber da ritiro, aveva superato il test del mister che decise di tenerlo nella Lazio non girandolo ancora in prestito.
Promosso al reparto offensivo, il giovanissimo attaccante sta aspettando la sua occasione e chissà, non fosse stato per il coronavirus, se questa sarebbe arrivata a breve.
Giovanissimo ho detto poco fa, eppure già sposato da 2 anni con la sua Mika, l’attaccante di Maracaì alla scadenza fissata sul contratto biancoceleste al 2023.
Andrè punta a restare nella Lazio ritagliandosi il suo spazio, ma nella sua profonda umiltà, è sempre stato disposto ad aspettare il suo turno rispettando le gerarchie.
Negli ultimi anni abbiamo assistito ad illustri esempi di ragazzetti giovani e sconosciuti, pescati in chissà quale cantone nel mondo, passare dalla panchina di Salerno alle luci della ribalta. 
Basta nominare Thomas strakosha e Luiz Felipe.
Scommesse che hanno ripagato molto prima del termine stabilito.
Sarà arrivata la volta di Anderson?
L’attacco della Lazio “futura”, è pronto a valorizzare nuove figure ed il mancato arrivo di Giroud qualche mese fa, ha permesso a Simone Inzaghi di continuare ad osservare la crescita di giovani con belle speranze in tasca, Adekanye ed appunto Andrè Anderson. 
Ancora non sappiamo cosa sarà di loro, ma i segnali arrivati finora sono incoraggianti.
Un viaggio lunghissimo dal Brasile all’Italia poco più che maggiorenne, un viaggio che potrebbe rivelarsi quello della vita o la più grande delusione.
Ma per accettare un cambio di vita così drastico, significa che il carattere ce l’hai e sei pronto a lavorare per realizzare i tuoi obiettivi.
Io non posso sapere cosa pensò Andrè Anderson quando decise di firmare il contratto con la Lazio, sicuramente però ne comprese pienamente gli oneri ed i probabili onori che comporta farsi le ossa in un grande club calcistico. 
La Lazio è sempre stata attenta ai giovani di belle speranze, proprio come ad esempio il suo Anderson predecessore Felipe, Andrè ha già convinto tutti dalle parti di Formello.
Non possiamo ancora parlare di “qualità”, ma senza indugiare troppo però, possiamo definirlo ” potenziale”. 
Dal Brasile a Salerno, da Salerno ad Auronzo, tappa che ne ha segnato la svolta: nella Lazio aggregato in pianta stabile tra i “grandi”.

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